Nicola De Buono è nato ad Addis-Abeba il 25 Dicembre di alcuni decenni fa. L’artista non precisa l’anno perché sostiene che la vera età degli attori è solo quella dei personaggi che interpretano…con o senza trucco.Ancora in fasce, dopo la frequentazione della scuola del “Piccolo teatro” di Milano e i primi passi in via Rovello con Ruggero Jacobbi e Virginio Puecher, ha cominciato a sgambettare, biondo-ossigenato, nella rivista di Erminio Macario con “Pop a tempo di beat”.
Ma le vere falcate che faranno di lui un professionista, capace di affrontare percorsi difficili e scoscesi, sono quelle che per oltre due decenni lo hanno visto a fianco di Dario Fo e Franca Rame. Degne di nota sono le sue interpretazioni in “Coppia aperta”, “Clacson, trombette e pernacchi”, “Il ratto della Francesca”, “Non si paga”, “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe”, “Il diavolo con le zinne” e tante altre commedie che hanno fatto di lui il miglior battistrada del Maestro. Alternativamente al teatro politico di Dario Fo e Franca Rame, Nicola, di formazione culturale più moderata, ha lavorato anche con i registi Giuliano Merlo, Alberto Canetta, Roberto Valentini, Lamberto Puggelli, Umberto Simonetta e il grande Krzysztof Zanussi. Infine, per apprendere le tecniche dell’improvvisazione, Nicola de Buono ha frequentato i templi del cabaret milanese “Derby club ” e “Ca’ bianca”. Nicola De Buono, artista tanto genuino e sincero che fin da bambino chiedeva alla mamma se poteva rubare la marmellata, si è evidenziato in TV grazie alla serie di Canale 5 “Don Tonino”, con il ruolo di Don Oreste e alle sit-com di “Casa Vianello”, come amico di Raimondo e Sandra, nel mantenimento del suo stesso nome.
Nel cinema ha avuto il privilegio di baciare Ornella Muti, sua fidanzata ne “Il bisbetico domato” di Castellano e Pipolo, con Adriano Celentano. Ma il suo primo amore… quello che non scorda mai, è stato il film di Carlo Lizzani “Storie di vita e malavita”, dove interpretava la parte di un lenone che induceva alla prostituzione giovani donne in cerca di lavoro. Stupenda parte… in senso professionale, naturalmente! Ragioniere di nome e poeta per passione, questo podista della parola, manco avesse i piedi al posto della testa, nell’ambiente è considerato “Attore finito”… nel senso di completo.